L’Inter si affida al talismano Mkhitaryan: i numeri lo rendono insostituibile per Inzaghi

Per Inzaghi, il derby comincia già con una certezza: Mkhitaryan. Al di là dei vari Lautaro, Calhanoglu, Barella, ecc., l’armeno infatti sarà sicuramente titolare contro il Diavolo. Del resto è uno dei pochi nerazzurri a non aver lasciato la Pinetina per rispondere alla chiamata delle nazionali. Ha detto stop un paio di anni fa, per dedicare tutte le sue energie alla sua squadra di club: prima la Roma e ora l’Inter. E sono energie preziose, tenuto conto dei 34 anni già compiuti. In campo, però, quell’età non si avverte. Mkhitaryan, infatti, non solo è tra gli interisti che corrono di più, ma sa ancora sprintare, lasciandosi dietro diversi avversari. Quindi il posto da titolare sabato prossimo, non è solo questione di gambe fresche, ma di capacità e lavoro in campo.

Inter, Mkhitaryan pronto per il derby di Milano  

Peraltro, proprio grazie a una sua accelerazione, l’armeno ha firmato il 2-0 nell’Euroderby di andata dello scorso maggio. Nessun milanista, infatti, è stato capace di seguirlo, quando si è presentato tutto solo davanti a Maignan. Ci ha provato Tonali, ma non c’è stato nulla da fare: partito tardi non è stato in grado di raggiungerlo. Ecco, in vista dell’ennesima (quinta) stracittadina milanese di questo 2023, Inzaghi sta studiando il modo migliore per consentire a Mkhitaryan di bruciare nuovamente la mediana avversaria. Tonali non c’è più. Al suo posto ne sono arrivati addirittura due, Loftus-Cheek e Reijnders, perché nel frattempo il Diavolo è passato al 4-3-3. Ma, con ogni probabilità, toccherà all’inglese occuparsi dell’armeno: la spunterà il suo fisico, o la rapidità mista alla sapienza tattica del nerazzurro? Alla fine, potrebbe essere uno dei duelli che indirizzerà il derby, perché buona parte della partita si deciderà in mezzo al campo.  

Inter, Inzaghi e il rimpianto di Instanbul 

Per Inzaghi, comunque, non ci sono dubbi: ormai Mkhitaryan è uno dei suoi pretoriani. Il suo arrivo, nell’estate 2022, da molti è stato sottovalutato. Non da Mourinho, particolarmente deluso nel momento in cui ha saputo che non avrebbe rinnovato con la squadra giallorossa. Alla riprova dei fatti, il centrocampista di Erevan si è rivelato tra più azzeccati innesti degli ultimi anni. Vero è che non è più un ragazzino, ma il rendimento dell’ex-Roma è stato comunque altissimo, al pari del minutaggio. Già perché con il lungo stop di Brozovic, ha giocato sempre o quasi. E quando il croato è tornato a disposizione, ha dovuto aspettare il suo turno, tenuto conto di come ha funzionato la mediana in sua assenza. Se non avesse accusato un problema muscolare a metà dell’Euroderby di ritorno, Mkhitaryan sarebbe stato in campo dall’inizio anche a Istanbul. Invece, pur recuperato, non aveva la brillantezza giusta per essere titolare. È entrato solo negli ultimi minuti, con l’Inter già a inseguire il pareggio. Facile che Inzaghi continuerà a chiedersi a lungo come sarebbe finita con il Manchester City, se l’armeno fosse stato al massimo e quindi al suo posto al fischio d’inizio. 

Mkhitaryan, quattro su quattro 

È una domanda che resterà senza risposta. Nei derby con il Milan, però, al di quello in cui ha messo la sua firma, Mkhitaryan ha avuto un percorso netto. Schierato nell’undici titolare nelle ultime 4 sfide con il Milan, l’Inter ha sempre vinto. C’era anche nel primo, l’unico perso dai nerazzurri, ma solo per la mezz’ora finale. Si trattava solo della sua seconda partita da interista: nessuno si sarebbe aspettato quel tipo di percorso. E chissà che, con un’altra annata da protagonista, l’armeno non ottenga anche il rinnovo del contratto in scadenza a giugno.

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